SALA 5

Le Amazzoni, avvolte ancora da un'aura mitica, sono state scelte all'interno del percorso di “Se gli uomini non trAmano...lo fanno le donne”, proprio per evidenziare il particolare status attribuito a donne mortali connotate come guerriere.
Sulla didascalia vedete utilizzato il  termine Amazzonomachia, che indica la rappresentazione della lotta tra  Greci ed Amazzoni, iconografia ripresa dall'arte etrusca, nella quale  vengono mostrate soprattutto scene di combattimento tra eroi greci ed  Amazzoni, come Teseo, che cattura la regina amazzone Pentesilea o  Achille, che sconfigge Pentesilea davanti a Troia. Le Amazzoni, avvolte  ancora da un'aura mitica, sono scelte all'interno del percorso di “Se  gli uomini non tramano...lo fanno le donne”, proprio per evidenziare il  particolare status attribuito a donne mortali connotate come guerriere.
I testi antichi collocano le Amazzoni in  molti luoghi diversi, ma per lo più le si credeva vivere nelle zone  caucasiche. Erodoto ne parla come abitanti della Scizia, guardando anche  ai racconti della popolazione dei Sarmati, nomadi di origine iranica,  che vedevano le donne combattere vestite come uomini. Non potevano  maritarsi senza aver prima ucciso un nemico durante una battaglia. Lo  stesso Erodoto le ricorda anche come fondatrici, insieme ad un gruppo di  Sciti maschi, della popolazione dei Sarmati. Politicamente queste donne  guerriere avevano due regine, una della Pace, che si occupava della  politica interna e del benessere della popolazione stessa, ed una della  Guerra, che si occupava di politica estera. Strabone parla  dell'abitudine delle Amazzoni di accoppiarsi con una popolazione vicina,  i Gargareni, che si offrivano spontaneamente per l'accoppiamento con  queste donne, ma al buio, così che nessuno dei due potesse conoscere  l'identità dell'altro. Plutarco dice che questo periodo di accoppiamento  durava due mesi, dopodiché le Amazzoni rientravano in patria; alla  nascita, gli infanti, venivano separati: i maschietti venivano rispediti  in patria, per essere adottati dagli uomini, che prendevano in custodia  un bambino senza sapere se fosse loro figlio o meno, mentre le bambine  venivano allevate secondo i costumi delle Amazzoni. Da fonti pare che  alle Amazzoni, in giovanissima età, venisse bruciato il seno destro, con  un disco di rame fatto scaldare sul fuoco, per impedire lo sviluppo  dello stesso, così da avere molta più forza nel braccio che tendeva  l'arco ed impugnava l'ascia, una delle armi maggiormente usate da questa  popolazione.
Nel cratere che avete di fronte a voi,  sul lato A potete vedere un combattimento tra un greco (elmo, corazza,  scudo e spada) che attacca un’Amazzone piegata a terra, con la spada  sollevata per difendersi, sicuramente la regina, poiché ha la corona  radiata sull’elmo. Alle loro spalle uno scontro fra un Greco ed  un’Amazzone che si affrontano con delle lance. All'estremità ancora  coppie di combattenti. Sotto l’ansa destra un Greco battuto da  un’Amazzone. Sul lato B: duelli fra Greci ed Amazzoni fin sotto la città  di Themiskyra dove si rifugia un’Amazzone.
 Chiara Guadagnino
 
BIBLIOGRAFIA
Berti F., Guzzo P.G., Spina. Storia di una città tra Greci ed Etruschi, Ferrara 1993
Pellizzola G., Spina. Dai disegni di Gino Pellizzola, 1967
Arias P.E., Nuovo contributo alla tradizione figurata dell'Amazzonomachia del V sec. a. C., 1980